Quando il “danno estetico” riguarda il caminetto di casa – grave inadempimento contrattuale

I coniugi comproprietari pro quota indivisa di un immobile – assistiti e rappresentati dall’avvocato Gianluca Ballo, cofondatore congiuntamente all’avvocato Alessandro Luciano dell’omonimo studio legale associato – convenivano in giudizio due imprese individuali artigiane, alle quali avevano commissionato l’esecuzione di un’opera edile consistente nella posa del rivestimento del camino interno della loro abitazione con applicazione sul manufatto di pregiate lastre in quarzite fornite da loro stessi.

A pochi mesi di distanza dalla posa in opera del rivestimento della struttura interna del camino comparivano però, in più punti delle lastre, vistose ed antiestetiche macchie di colore scuro, che ne coprivano quasi totalmente la superficie.

I committenti contestavano la regolare esecuzione dell’opera ed introducevano un procedimento di consulenza tecnica preventiva ex art. 696 bis c.p.c. che consentiva di appurare che il vizio era stato determinato dall’impiego inappropriato di un prodotto siliconico, utile per il riempimento delle fughe ma inidoneo ad incollare un rivestimento.

Veniva quindi introdotto il giudizio di cognizione, con richiesta di accertamento del grave inadempimento contrattuale degli artigiani e la loro condanna al risarcimento dei danni patiti dagli attori.

Il Tribunale di Rovigo, accogliendo le domande introdotte dagli attori, con il patrocinio dell’avvocato Gianluca Ballo, dichiarava la risoluzione giudiziale del contratto d’opera, condannando le imprese individuali alla restituzione di quanto percepito a titolo di corrispettivo per la prestazione d’opera, oltre al risarcimento del danno, determinato in più di 17.000,00 euro come liquidato nella sentenza allegata (a cui si rimanda per l’approfondimento delle questioni giuridiche affrontate), oltre al pagamento delle spese di lite.

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